domenica 29 agosto 2010

In the Court of the Crimson King spacca.

Io lo scrivo, anche se non frega a nessuno.
Un po' di anni fa ero invasato con la "musica anni '70" (che tutt'ora stimo oltremisura). Ok, non entro nel merito della definizione di "musica anni '70" perché è ridicolo data l'abnorme gamma di tipologie musicali... Probabilmente è anche stupido dire "mi piace la musica anni settanta" Chi? Cosa? Cioè, in quegli anni hanno convissuto personaggi come Emerson Lake & Palmer e gli ABBA, non so se mi spiego, materia e antimateria! (che poi forse anche gli ABBA hanno il loro perché, ma meglio non dirlo in giro).
Va beh, ho quasi finito l'introduzione. In pratica all'epoca, quand'ero un ventenne o poco meno andavo nei negozi di dischi (ancora non si scaricava un tubo) e compravo di ignoranza e a man bassa qualsiasi album datato tra il '67 ed il '73 (sul perché di questa fissa per ora sorvolo)... Devo dire che solo raramente mi sono capitate in mano cose inascoltabili, per esempio i Grateful Dead non mi riesce ancora di avvicinarli, probabilmente perché non mi drogo. Così come gli Hawkwind e i Gong. Va beh.
In sostanza, mio padre aveva il vinile dei King Crimson, il primo, In the Court of the Crimson King. Copertina troppo bella. Le canzoni invece, chi se le ricordava? Quando nel negozio vidi il corrispettivo sottoforma di cd a 9900L e constatai come essendo del '69 rientrava nei parametri, lo acquistai.
Arrivo a casa, piazzo il cd nello stereo... Minchia che due coglioni! Passo al brano successivo, vado di FFW... Noo, troppo due palle. Tre ore di trilletti e flautini a canzone, cantilene... No dai, sarà un cd storico ma a me fa cascare le balls. Archiviato!
Aspetta.
Un paio di anni dopo, mi trovavo a casa con mia nonna la notte di Capodanno. Perché? Un gesto di protesta, ecco. Avevo ricevuto un po' di inviti tra feste ed uscite (tra l'altro anche quello della Redhead, sticazzi quanti anni!) ma io me ne ero rimasto a casa, alla faccia vostra! E andatevene tutti a fanculo! ...Che tristezza.
Beh, ero a casa che macinavo disprezzo per l'inutile festività (pensando a tratti a dove e con chi fosse la Redhead) e scrivevo panzane su fogli di carta su quanto la vita fosse miseranda (coglione) quando a mezzanotte arriva mia nonna, poverina, e mi chiede "Vuoi un mandarino?" Ed io "No grazie nonna, auguri di buon anno!" (almeno con la nonna) Poi chiudo la porta della stanza e mi siedo alla scrivania, continuando con le mie panzane. Va beh, che c'entrano i King Crimson? C'entrano perché per creare il mood giusto (stracciamaroni) li avevo piazzati a loop nello stereo. E indovina un po'? Al terzo giro completo dell'album sollevo la testa dai fogli ed esclamo "Sono geniali! Ma quanto è bello quest'album? Splendido!"
E poi mi sono abbandonato al languore di Epitaph, giacché ero dell'umore adatto. Una tristezza infinita. Però che grande album!
Va beh, su  In the Court of the Crimson King non ho voglia di spendere parole perché poi si entra nel difficile e non mi sento competente per affrontare recensioni or something like that.
Volete apprezzare davvero questo masterpiece? Restate un capodanno a casa soli con vostra nonna (senza non so se funziona) e quando fuori cominceranno a volare petardi e voi realizzerete con un nodo in gola che avete fatto una cazzata a non andare con la Redhead di turno che vi aveva pure invitati, l'epifania joyciana giungerà a voi. Forse funziona anche con Gigi D'Alessio.
Dico cazzate? Ciao.

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